ALMANACCO DELLA
CRUDELTÀ
Esser
Contro
Di Andrea Tagliapietra. La filosofia si attesta ai bordi del mondo, pronuncia il suo
"preferirei di no" là dove nessuno può scalzarla.
E' disciplina dell'eccentrico, dell'assurdo, del paradossale.
Ma proprio sulla linea del margine sta il punto archimedico,
il "contro", quel famoso punto d'appoggio che ci
consente di sollevare il mondo, di rovesciare lo stato delle
cose, di pensare oltre l'orizzonte, di costruire il nuovo
nell'azzurro.
A che serve la filosofia?
Che
cos'è la filosofia?
Partendo da ESSER CONTRO di
Andrea Tagliapietra riportiamo alcune significative risposte
tratte
dalla sezione 'Natura e scopi della filosofia'
della
Città del pensiero
(www.emsf.rai.it/citta_del_pensiero/default1.asp) dell'Enciclopedia
Multimediale delle Scienze Filosofiche (www.emsf.rai.it)
Nietzsche
e il nichilismo
Di Giorgio Penzo. Aprire un discorso sul nichilismo non vuol dire
tanto trattare di una corrente filosofica contemporanea
accanto ad altre, quanto vuol dire mettere a nudo in prima
linea il problema di fondo che riguarda ogni uomo da vicino,
che è appunto il problema del senso dell'esistere
umano.
L'INTERVISTA
IMPOSSIBILE
Lettera
a Saul Steinberg
Di
Nicola Marotta. Ma quale arte,
artista sì, arte è sempre stata lì, nello
spazio tempo, e può essere raccolta, da chi è
in grado di estrarla, come la favola della spada nella roccia;
è lì nei libri, nella vita, nelle opere del
passato: è un'aura, che va raccolta; l'artista la rende
solo visibile, la espone attraverso la sua mediazione. Ed
è pronta a prendere altre forme, altre identità,
con l'evolversi dei tempi, pur rimanendo se stessa.
INTERSEZIONI
La Città
invisibile di Nino Cannatà
Di Angelo Sarleti. Dal visibile celato all'invisibile rivelato
Dal
Caos per caso la cosa
Di Massimo Dasara. "Questa
camera è un caos!". Quanti di noi hanno dovuto
fare i conti con rimproveri di questo tipo nel corso della
loro vita? E quanti in quello che altri definiscono caos
sono in grado di ritrovare qualsiasi cosa (seppure dopo
un po' di ricerche)? Pensiamo ora alla frase "In principio
era il Caos, poi arrivò il Logos". Nessun termine,
soprattutto attualmente, risulta così suggestivo
come la parola Caos, così ricco di rimandi ad una
dimensione che sfugge al controllo razionale, così
metafisico. Andrebbe tutto bene se non fosse che
la frangia più avanzata della fisica attuale si rifà
esplicitamente a tale termine, non solo, ma parla di Caos
come fonte di ordine, di organizzazione. Ci deve essere
allora qualcosa che non quadra! Come può una disciplina
scientifica occuparsi di ciò che per tradizione sfugge
alle regole, attribuendogli persino la funzione di
creatore d'ordine?
Miriam
Ore, l'artista e l'assurdo
Di
Alessandra Pigliaru. Se l'autenticità
consiste non nel sentirsi parte di qualcosa, ma, come diceva
Goethe, nel vivere ciò che spontaneamente fuoriesce da se
stessi, Miriam Ore è perlomeno autentico, non definirlo assurdo è solo un problema linguistico.
PERCORSI
Genealogia
di un sentiero
Di
Giuseppe Mascia. L'idea di "caos"
come ciò-che-è-lontano-dall'ordine volge verso
un modo più ampio di raccogliere il significato della
parola, dove "caos" indica una spazio immenso, un'immensa
distesa. Confluire in questa apertura vuol dire entrare in
un luogo che come punto di intersezione di orizzonti differenti
è propriamente un non-luogo, poiché non vive
di una stabilità ma vibra come circolarità.
A partire dallo scheletro che si è delineato, questo
intervento tra le tante pretese avanzate (implicite e non)
non ha quella di aver esaurito i suoi argomenti; poiché
se da un lato la "cosa" stessa in questione non
ha un approdo definitivo, dall'altro il presente contributo
è solo una possibile introduzione ad altri, che da
questo trarranno ispirazione.
Il
teatro dell'Assurdo di Albert Camus
Di Alessandra Pigliaru. Il
percorso che inizierà con il presente intervento vorrebbe
chiarire cosa si intenda con l’espressione 'teatro dell’assurdo';
non sarà un excursus storico poiché non si vuol trattare
della storia del teatro. Il teatro è un luogo dove ancora
può apparire qualcosa di straordinario: l’unione tra l’uomo
e la sua vita, seppur nella sua tormentata conciliazione,
cosa che non può avvenire nella quotidianità. Sarà invece un percorso dialettico il nostro, scandito in
tre momenti significativi della Filosofia del Novecento:
Jean-Paul Sartre (Affermazione) Albert Camus (Negazione),
Antonin Artaud (Negazione della Negazione) e come l’assurdo
si sia 'manifestato' nella loro produzione teatrale. |