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GIUSY NIEDDU, "IL VASCELLO DEI PAZZI E' ALLA DERIVA"

 

G. Nieddu, Il vascello dei pazzi è alla deriva, in "XÁOS. Giornale di confine", Anno I, n.3 2002-2003, URL: http://www.giornalediconfine.net/n_3/art_6.htm

 

"Io credo nella compenetrazione finale degli stati di sogno e realtà" (Breton)

Le stesse le tese per i cappelli dei passanti in Io e la città (Meidner 1913), seguono singolarmente la propria direzione e si allontanano l'uno dall'altro.
Per l'uomo post-copernicano, disperso nel vuoto abissale, la Razionalità non esaurisce il compito di Giustificazione e Fondazione. "Il mondo è un carro di fieno: ciascuno ne prende quanto può arraffare" (Bosch): homo homini lupus! L'aderenza statica al vero ne sente l'Assurdità intrinseca che ineluttabile lo trasfigura. Il Sonno della Ragione genera mostri perché è la Ragione che, autoipnotizzatasi, ha terrorizzato la Storia con le aberrazioni pietose della nostra civilizzazione (Caprichos). Lo sguardo allucinato di Saturno denuncia la Responsabilità dell'Uomo che, con la presunzione di andare oltre (über) sé, è ritornato per mangiare i propri figli. Orrenda, una Luce ignota lacera ghigni paurosi di ombre senza sguardo; irruente, il pennello è risoluto, non c'è una via d'uscita: si è lasciato la provvidenza alle spalle il burattinaio dei tempi di Goya.
Il Reale stesso è ambiguo nell'Iperrealismo paradossale dello ossimorico Magischer Realismus della Neue Sachlichkeit, trompe-l'oeil della lucidità del vaneggio; nell' incoerenza tra strumenti e contenuti del "Sogno di Ossian" (Ingres, 1867) o nell'attrito tra i nudi deambulanti e le rovine classiche di Delvaux.
Il Demoniaco-Occulto delle creature fantastiche e soprannaturali di Bosch, coglieva le dimensioni individuali e solitarie di una follia alleata col Male nella vittoria sul senso del Tutto. La Grazia di Lutero è sarcastica sulle certezze umanistiche: ma quell'inventività combinatoria, a differenza del nostro nomadismo eclettico, è rigorosa nell'additare il "fio", non senza riferimento alla Caduta.
Come se Astolfo sia ritornato dalla Luna con la coscienza razionale che il "furioso"è nel ragionevole: l'Irrazionale è qui e ora, l'idiozia è dell'uomo. Un tragicomico amaro aleggia fra i contadini del paese di Bruegel; non rinsaviti dalla estrazione della pietra di Follia, sognano una realtà alternativa, beffano l'istanza di Ragione cinquecentesca, scavano una galleria nel grano saraceno e arrivano nella Luilekkerland dai toni meravigliosi e smisurati del Credo di Margutte del nostro Pulci. Le torte nascono sui tetti: questa Drôlerie consegna l'età dell'Oro al "sei piace, ei lice", perché "di domani non c'è certezza ".
Importunata, scatterà l'Ironia sul Finito del meccanicistico. Un "non so che" eccede il pensiero razionale; uno stato d'animo svincolato dai suoi schemi della Ragione di fronte all' Incommensurabile, Sensucht di una Armonia perduta, evade nell' inverosimile la dicotomia teoretica-pratica. Benché a tratti consapevole della Fictio, l'Immaginazione produttiva delle Illusioni conferisce, oltre le barricate formali illuministiche, consistenza reale (ma "altra ") alla sensibilità da fanciullo del genio folle. Smarritosi nell' Infinito cosmico, il paesaggismo poetico e antiscientifico dello Sturm und Drang, dopo il rischiaramento (Erklärung) di un determinismo che ha ucciso l'homo faber ipsius fortunae, sceglie una distanza simile alla Malafede di Sartre, qui però tanto forte da fondere i bordi realtà/fantasia, che con il casco da palombaro si calerà nel mondo oscuro della Notte. Il notturno, alternativo al Solare, non negherebbe il vitale ma ne pulserebbe originariamente. "Una delle regioni più inesplorate dall'Arte sono i sogni" (Füssli). Il Sublime trasla dall'Incommensurabile della Natura alla Profondità dell'Io . Il Dinamismo quasi barocco è al limite dell'isterico per le tinte livide e nerastre, intensità luminose, scintillanti di improbabili argentei, negli Incubi di Füssli. Il suo Crepuscolarismo cataclismico inquieta una sensualità erotica di tipo freudiano. Abbigliati secondo il trend contemporaneo, (l'Irrazionale è nel nostro quotidiano) spettrali folletti, diavoli, streghe e fate della superstizione popolare animano già l'Inconscio collettivo di Jung. Lo Streben dell'Homme revolté del "painter in ordinary to the Devil" è titanicamente disilluso. La ricerca di sè non è scissa dalla nevrosi. La Follia di Kate ha nel suo stato doloroso di sofferenza qualcosa di occulto, misterico, orfico. "Quando in un paese a noi vicino la Rivoluzione liberò il popolo anche dal giogo della superstizione, lo precipitò forse nella incredulità" (Füssli).
Alle 24:15, nel Caffè di Notte, la densità minacciosa di gialli e rossi irregolari libera, esasperate nello stordimento, le passioni umane in una tenebra "dove ci si può impazzire" ( Van Gogh).
L'Animismo che " esagera l'Essenziale e lascia l'Ovvio nel Vago", nei buî e nelle incandescenze dei Mangiatori di Patate, che informa strane e oniriche sinuosità nella Chiesa di Auvres o nei Cipressi è delirio di una estasi creativa tormentata della sensibilità del dramma dell'esistere, che erra solitaria per i campi di mais. Disincantata, nell'autolesionismo dei volti scavati, l'eccentricità della vita-opera trascina al baratro del Nulla le turbe psichiche dell'instabilità nervosa insieme con l'Arte.
Non solo la sostituzione delle leggi della Ragione con le Leggi del Sentimento, ma l'annullamento della Legge: quando il "Decadentismo" purga il "Romanticismo" dell'Ideale del Valore…unico residuo è l'Io solo e folle!
Evoca suggestioni oltre i chiaroscuri lo sguardo dell'anima di Redon; sogno fiabesco di Felicità, l'incanto delle Armonie di Chagall, risonanze di una Memoria lontana dal Rimosso.
I violenti contrasti di colori aciduli nello Istintuale del Brücke, tormento di una Soggettività esasperata nel Blaue Reiter, scindono L'essenza di una Realtà frantumata dalla sua immagine esteriore interiorizzata ugualmente scapigliata. Esotico, primitivo e Ingenuo tentano anarchie dall' anonimato della folla, schiacciata da leggi economiche distanti dal mistero della Vita e della Morte.
Le macchie di G. Roualt, eco contenutistico del Misticismo espressionista del Grünewald, si elevano al credo quia absurdum; la Dance-Fauve di Matisse ondeggia sul terreno al limite dell'Intimismo crepuscolare dei Nabis. Un'ossessione inconscia tormenta agglomerati cromatici febbrili in Munch o in Kokoschka. Il ritmo impulsivo dell' Astratto inventa, oltre la trasfigurazione della realtà, la Non- Forma del Disordine interiore.
Ci soccorrono le corrispondenze segrete di un' astrazione mistica che precorrono le libere associazioni. Oltre il Possibile e il verosimile la Meraviglia si libera in Onirico e in Inconscio nel Surrealismo. Una alchemica inverosimiglianza, antitetica all'ordine naturale del Vero per la Logica e il Linguaggio convenzionali del pensiero razionale. "Dobbiamo spezzare i vincoli della ragione"(Breton). Entro indeterminati orizzonti, l'Immaginario vitalizza gli oggetti, sprigionano inquietudine i vapori iridescenti dell'atmosfera istologica di un amorfismo amniotico improbabile nel sublunare. Ha ceduto all'interiorità della Durée della Memoire la Spazialità del tempo lineare. Iperrealismo prospettico per classico e industriale borghese, forme sinuose plasmate da un Caso Onirico. Il Paesaggio dell'Assurdo è un luogo altro ma che non accoglie per sempre, come quel " sito decreto" dantesco che donava senso all'hic et nunc. Questa sur-realité che non fonda, non è l'unica realtà, ma una delle tante possibili o impossibili, come quella contingente che percorriamo ogni mattina per recarci in ufficio. Riverbero di mondi interiori, i suoni delle immagini, nel Genio , oltrepassano le barriere dell' incomunicabile, assurgendo a simboli universali. Liberi dalla Normatività della ragione, nello Spaesamento di casuali stati sub-consci, lo Spontaneo e l'Irriflesso affabulano in suggestioni di un racconto indefinito. Ha sostituito le ragioni ottocentesche un Conosci te stesso alla deriva in un'anima senza confini. L'immagine si fa calco del magma che trabocca dall'Inconscio. I colori vibrano di tensioni conflittuali, la luce diviene irreale e acquista una rifrazione misterica, quel grandangolo prospettico è inattuabile: la carica visuale dell'inframondo è oltre il Visibile che pure ne è veicolo. Incanta e inquieta il fantasma del sogno che dissemina allucinate tracce di sé nelle Metafore schizofreniche delle libere associazioni e della Paranoia critica. Liberazione catartica, la reminiscenza della intenzione inconscia , oltre il linguaggio ordinario, è dissimulata dalla resistenza della contro-carica difensiva di Rimozione o Rigetto (Forclusion) attraverso similitudini, inversioni, sostituzioni (scambi di rappresentazione ), allusioni, sublimazioni, proiezioni, trasposizioni, identificazioni, mediante le condensazioni delle cariche psichiche (Besetzung) all'interno di una catena di simbolizzazioni (figurazioni indirette) in un conflitto inconciliabile di tensioni pulsione/censura (vita/morte) che assimila reale ed Es.
Bidimensionalismo, Illusionismo plastico-spaziale, frottage, collage, sino alle tecniche cinematografiche del fotomontaggio (prima delle trovate alla moda degli happening) con zoo-,antropo-,bi- morfismi assemblanti macchine inutili in un Mentalismo privato, sovrappongono senza fili comunicativi attriti paradossali muti di analogie immediate. Solo apparentemente astruso e illogico, questo accostamento antinomico di ignoto e familiare è una metonimia ermetica ed evocativa. Può sciogliere l'enigma solo un lavoro d'analisi che, deducendo e interpretando, raggiunga il latente. Buttate all'aria dal Dada ordine e regole, l'Automatismo psichico allo stato puro, è écriture automatique, flânerie del segno: il flusso si consegna liberamente al caso di una Illuminazione tutta interiore e anti-illuministica che non ha bisogno dell'Intenzione progettuale del bozzetto: la tecnica non garantisce se stessa come paradigma distintivo tra Arte e Non-arte.
Il Benessere è germinato nell'Assurdo! Lo Streben è scaduto in Trieb, emancipato da Morale e Ideale (Super Io), non deve più garantire Valori fondanti. Non è che consapevolezza della propria Follia il gioco pre-verbale sulla convenzionalità significante/segnato o la scissione della realtà dalla rappresentazione, attraverso lo straniamento dell'immagine delle Conditions humaines di Magritte. Non può che schizzare Non-sensi un'opera (o Non-Opera) intrisa di immanente, registrazione della corruzione tecnica-tecnologica, che segnala il pericolo ideologico di Ragioni totalitarie. L'artista infonde all'oggetto qualunque la carica fantasmatica, ma non lo rende più significativo!
Il Determinismo inconscio (pur negando il libero arbitrio) era l'ultimo Perché reagente al Nichilismo, ora non contestato neppure dalla constatazione della Alienazione, interiorizzata indifferentemente dall'uomo post-moderno che non rifiuta la res, ma neppure vi confida. La "super-realtà" che non trascende la nostra, ma trasversalmente la fagocita è il Simulacro: il Reale acquista l'impalpabilità del Non-Vero!
Costituzionalmente tensione oltre il Fainomenon, col ready-made, l'arte disillusa e annoiata abbandona la propria natura…quella connessione Follia-Arte, ostentata e reiterata nella Non-Opera post-moderna, ormai divenuta sterile a se stessa, potrebbe consacrare artista un folle o uno pseudo-squilibrato dedito ai colpi ad effetto!