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NOEMI CAPPAI, "Il Bacio: l'uomo che cammina"

 

N. Cappai, Il Bacio: l'uomo che cammina, in "XÁOS. Giornale di confine", Anno I, n.2 luglio-ottobre 2002, URL: http://www.giornalediconfine.net/n_2/art_7.htm

 

L'elemento che caratterizza la produzione artistica di Rodin è la ricerca continua, costante, snervante dei moti interiori.

E' lo stesso Rodin ad affermare che "il corpo è un calco su cui si imprimono le passioni": è l'intero corpo, o parte di esso, ad esprimere e rendere intensamente esplicite le sensazioni attraverso contrazioni, torsioni corporali, flessioni impreviste, scatti repentini e in ultimo, quale estrema sintesi, lo smembramento dei corpi.

L'analisi degli stati emotivi, un modo per dare ordine alle passioni, cercarne l'essenza, quell'unico principio che le governa, per poterle controllare, smembrare in parti minime per poi, successivamente, ricomporle.

La stessa scelta della tecnica scultorea, il modellare l'argilla piuttosto che l'intagliare la pietra, segue la logica della necessità di immediatezza. Le sue mani plasmano l'argilla, sentendone la materia, con maestria e passione, ad esprimere l'impeto di quel momento di massima tensione.

Non il tramite dello scalpello, nemmeno il ritmo costante del martello a distoglierlo da quell'istante in cui individua, riconoscendola nella massa plastica, l'omologa sensazione presente nella sua mente.

E' la necessità di dare espressione alla sua voce interiore che lo porta a modellare, frenetico, una moltitudine di bozzetti, mai appagato. Spesso nel suo atelier lavora contemporaneamente a più modelli, quasi a voler afferrare, stringere e plasmare i diversi elementi d'ispirazione, velocemente…prima che evaporino.

Sono le sue mani che a diretto contatto con la materia diventano l'unico strumento per sentire e quindi trasferire le tensioni emotive.

Ancora le mani, cosi presenti nella sua opera, che evocano i moti dell'anima, ancora veicolo della percezione, necessaria ad alimentare la memoria.

Un impadronirsi degli elementi del reale che rielaborati, frammentati dalla mente scatenano le sensazioni e da qui trasferite alla materia perché possano continuare ad esistere.
Frammentare il tempo

Esistono più versioni della stessa opera, da un modello in argilla, attraverso l'uso di un pantografo, è possibile riprodurre, in pietra, l'originale.
Cosi è stato per il Bacio, eseguito nel 1886 in creta, poi riprodotto sia in pietra che in bronzo.

La scultura, proprio perché forma plastica, spaziale, non ha un unico punto di vista, né per chi la crea tanto meno per chi la visita. Affinché sia possibile contemplare lo scivolare dell'ombra, i guizzi di luce è necessario che il visitatore non sia statico.

È l'autore, il suo camminare tra i modelli e bozzetti per l'atelier, l'attenzione per il dettaglio e lo spazio, i suoi passi a guidarci nella scoperta della sua opera.

Lo sviluppo dell'opera, il suo svelarsi segue il ritmo dei passi.

La sinuosità del corpo femminile,
i movimenti ora contrastanti ora paralleli delle braccia dei due,
il gioco delle gambe, delle ginocchia e le mani che si posano ma non afferrano.

Ci si sente un po' voyer a voler scoprire, se esiste, il momento del contatto.

Da uno scorcio, si apre la vista sui volti…quel contatto non esiste.
Il bacio non si compie, non si concretizza.

Tensione emotiva tra due corpi,
attimo ove ognuno conserva e mantiene la propria individualità.
Non esiste compenetrazione, solo quella distanza
ad esaltare i corpi.
Frammento di tempo

È il concorrere d'istintività, ragione e fisicità a generare quello stato di sollecitazione espresso nel serrare il campo di tensione, …forza che ognuno dei corpi oppone ma cui non può sottrarsi.

È il continuo respingersi, avvicinarsi, ed ancora allontanarsi,
quali poli omologhi che si affrontano.

E' quel momento dato dalla distanza per la forza che lo genera,
un saturare l'aria
un precipitare verso uno stato di veglia lucida…
nell'attesa che si compia l'atto.
Unico sollievo al precipizio.

Ma l'uomo cammina

 

 


Immagini - riferimenti bibliografici

1. http://www.louisville.com/ voice/rodin.jpg
2. http://magliery.com/Graphics/MoreFrance/rodin-cathedrale.html
3. http://www.el-mundo.es/magazine/m62/textos/rodin.html
4. http://www.seilnacht.tuttlingen.com/Gedichte/Liebe.htm