MAGGIO -LUGLIO 2018 FONDAZIONE BOTTARI LATTES | TORINO
ART KANE. VISIONARY
L'approccio visionario, sperimentatore e rivoluzionariodi Art Kane si racconta nello Spazio Don Chisciotte della Fondazione Bottari Lattes di Torino
TORINO/
FONDAZIONE BOTTARI LATTES
Art Kane (New York, 1925-1995), visionario e sperimentatore, tra i maestri della fotografia del XX secolo, ha realizzato celebri immagini diventate icone, legate al mondo della musica, della moda, della pubblicità e dell’impegno civile. A sessant’anni anni dalla sua Harlem 1958, una delle fotografie più significative della storia del jazz, che vede riuniti cinquantasette grandi jazzisti su un marciapiede della 126esima Strada, la Fondazione Bottari Lattes propone per la prima volta a Torino le immagini più note e rappresentative del fotografo con la mostra Art Kane. Visionary. È curata da Guido Harari e la sua Wall Of Sound Gallery, e organizzata dalla Fondazione Bottari Lattes nell’ambito della prima edizione di Fo.To. Fotografi a Torino, che si svolge dal 3 maggio al 29 luglio 2018.
“Penso ad Art Kane come ad un colore acceso, diciamo, come un sole color zucca in mezzo a un cielo blu. Come il sole, Art fissa il raggio del suo sguardo sul suo soggetto, e quel che vede, lui fotografa – e di solito si tratta di un’interpretazione drammatica della sua personalità” (Andy Warhol)
Art Kane è stato un modello da imitare per intere generazioni di fotografi per il suo approccio visionario, sperimentatore e rivoluzionario, che lo ha portato a inventare uno sguardo nuovo, a liberare la fotografia dal suo presunto verismo, a non fermarsi a rappresentare la realtà, ma a cercare di interpretarla amplificandola. La sua opera copre un arco temporale che va dagli anni Sessanta fino a tutti gli anni Ottanta, abbraccia la fotografia editoriale e di moda, il ritratto di celebrities, i reportage di viaggio, il nudo, le campagne sociali, la ricerca pura. Le innovazioni tecniche, dagli obiettivi grandangolari alle pellicole dai colori saturi, sono stati per lui strumenti di cui sperimentare ogni possibile variante. Lui, più di chiunque altro fotografo, ha utilizzato e reso popolare la tecnica del “sandwich”, trent’anni prima della fotografia digitale, che diede vita ai suoi scatti onirici, frutto di una visione interiore: due o più diapositive stratificate, messe a registro posizionandole al contrario o sottosopra nello stesso telaio. Grazie a questa tecnica è diventato un pioniere della narrativa fotografica, caricando le proprie immagini di metafore e poesia.
Art Kane decise di dedicarsi interamente alla fotografia alla fine degli anni Cinquanta, dopo aver compiuto trent’anni e dopo importanti esperienze professionali come art director nel settore editoriale. La sua prima foto fu appunto Harlem 1958, che immortala i più famosi jazzisti dell’epoca, chiamati a raccolta dallo stesso Kane, al tempo giovane giornalista freelance e art director di Esquire. Da allora il suo obbiettivo si è posato sui grandi del rock, del pop, del soul e ancora del jazz (Rolling Stones, Bob Dylan, Doors, Janis Joplin, Frank Zappa, Aretha Franklin, Louis Armstrong, Duke Ellington), creando una serie infinita di icone, come, una su tutte, quella memorabile degli Who, addormentati ai piedi di un monumento e avvolti dalla bandiera britannica.
Mentre infuriavano la battaglia per i diritti civili (i diritti degli afroamericani come quelli degli indiani d’America) e la guerra del Vietnam, Kane elabora una risposta alle istanze di quel periodo con fotografie a tema sociale e politico di forte impatto, che sono soprattutto immagini simboliche, come il Cristo sulla sedia elettrica a commento della canzone With God on Our Side di Bob Dylan, il volto di un anziano Hopi rugoso come una corteccia, un reduce del Vietnam ridotto a tronco umano su una carrozzella.
Kane ha affinato il suo talento soprattutto su testate di moda e reportage della sua epoca (negli Stati Uniti come in Gran Bretagna o in Europa), quali Look, Life, Esquire, Harper’s Bazaar, McCall’s e Vogue, che lo cercavano sapendo di poter ottenere solo da lui immagini che “eliminano il piccolo e il brutto per enfatizzare il grande e l’eroico”. Ha inoltre creato campagne pubblicitarie per grandi marchi della moda e della bellezza, scardinando la classica liturgia degli abiti e delle modelle.
* Comunicato stampa - www.fondazionebottarilattes.it
Foto concesse dall'Ufficio Stampa Fondazione Bottari Lattes
Cosa: ART KANE. VISIONARY
Quando: MAGGIO - LUGLIO 2018
Dove: FONDAZIONE BOTTARI LATTES - TORINO
Info: www.fondazionebottarilattes.it – www.wallofsoundgallery.com – www.fotografi-a-torino.it
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